"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

giovedì 24 luglio 2008

Sgambatina mattutina diversa dal solito...

[Cinisello B. 23 Luglio 2008] Ore 5.00 la sveglia suona. Tempo è bello per fortuna.
Dopo una colazione veloce, 5.40 parto per la sgambata mattutina.

Percorso: Cinisello - Villa Reale - Carate Br. - Erba - Canzo - Asso - Valbrona - Onno - Bellagio - Madonna del Ghisallo e ritorno.
link percorso su googl.maps

Fa freschino, manicotti e gilet d'obbligo, ma si pedala bene. Di auto ce ne sono poche, solo al ritorno trovo la strada un po trafficata verso milano. Cerco di tenere un buon ritmo, per non rischiare di far tardi. ed in circa 1h 30 scollino a Valbrona. Scendendo verso Onno, mi trovo davanti a questo spettacolo:



non ho resistito, e mi sono fermato qualche minuto, ad osservare il panorama, ed ho fatto un paio di foto. tanto mi sembrava di essere in orario sulla tabella di marcia. Questo spettacolo, mi ha ampiamente ripagato della levataccia.

Poco dopo, arrivo a Bellagio ed inizio la Scalata al Ghisallo: Tempo Grimpeur 29' 34". Finalmente sotto i 30'. Speravo di fare un pò meglio, ma non volevo spremermi troppo in vista del ritorno.
Che invece devo ammettere avviene più velocemente di quello che pensavo. La gamba gira benissimo, e sono costantemente sopra i 30h, spesso arrivo ai 40 e nel finale toccato pure i 50....
in 4h ore mi sono sciroppato 120km netti. non male per essere solo una sgambatina mattutina, pre lavorativa...

Confermate le sensazione di ottimo stato, delle uscite della settimana precedente, dove ho provato a fare il tempo su alcune salite miglioando i miei best time:
- Passo della Cava 46' 24"
- Lissolo 7' 55"
- Alpe Vicerè 24' 52"

L'unico rammarico è non poter testare questa gamba nel Giro delle Dolomiti, saltato all'ultimo minuto per problemi personali.

lunedì 7 luglio 2008

Passo San Marco da Leggenda

[Tremezzo, 06.luglio.2008] E’ già qualche giorno, che ho questo tarlo in testa, il San Marco. L’ultima volta che l’ho affrontato è stato in occasione del Giro d’Italia del 2007, infatti sono presenti ancora molte scritte dei tifosi. Sinceramente non ho molta voglia di sciropparmi, in solitaria, tutto il tratto tra Tremezzo e Morbegno, circa 90km tra andata e ritorno, quindi opto per un avvicinamento in auto, fino a Sorico. Da qui ai piedi del San Marco, via statale Valeriana, sono 20km netti.
Il meteo non è dei migliori, le previsioni davano forti temporali, per tutto il giorno, ed in effetti il celo è un po’ minaccioso, e qualche tuono si sente qua e là. Al momento tiene.

Il Passo San Marco, da Morbegno è impegnativo essendo molto lungo: 26km. Però le pendenze non sono mai proibitive, anzi, si riesce salire agile, e fare un buon ritmo. L’unica cosa che infastidisce sono i cartelli, del chilometraggio, che iniziando il conteggio proprio all’inizio della salita, ci indicano costantemente a che punto siamo, quindi quanto manca. Per fortuna nei primi 10km, fino a poco prima di Albaredo, le pendenze difficilmente arrivano all’8%, quindi i chilometri scivolano velocemente.

E’ dal 10° al 17° km che abbiamo il tratto duro, dove le pendenze sono costantemente intorno all’8% con alcune punte sopra il 9% (13°-15°km).

Purtroppo dopo Albaredo inizia a piovere in maniera molto decisa, tanto che mi trovo costretto ad indossare la mantellina (in pratica dove inizio il walzer togli-metti mantellina…)

Dal 17° al 20°km c’è un tratto praticamente pianeggiante, che permette di respirare po’ prima di affrontare gli ultimi 6km.
Di Questo tratto i primi 3 relativamente facili, nel senso che, la gamba può cominciare a dare qualche segno di cedimento, e i successivi 3 più difficili, ma anche i più belli da un punto di vista paesaggistico.

Per fortuna negli ultimi 3km smette di piovere, quindi riesco a godermeli: ancora belle sono le scritte che inneggiano al Falco, e mi vengono i brividi, pensando che a fine stagione si ritira. E’ questo il pensiero un po’ malinconico (ed il tempo ci mette del suo) che mi accompagna nelle ultime pedalate.

Arrivo in cima bagnato fradicio, ma soddisfatto, in 1h 48’. Buon tempo senza tirare alla morte. Mi faccio fare una foto di rito, e mi ributto immediatamente in discesa, visto che le nuvole si sono ulteriormente abbassate, e si fanno molto minacciose.

Ed infatti dopo pochi metri inizia a diluviare, e praticamente lo farà per TUTTI i 26km della discesa, rendendola veramente molto difficile. Scendo quindi con i freni tirati, la strada è quasi un fiume in piena. Nel scendere incontro altri stoici ciclisti che salgono, quindi mi consolo che non sono l’unico matto.
Sopra Albogasio uno dei momenti più difficili: prima la visibilità della carreggiata è di circa 10-15m ad esagerare, e mi tocca far riferimento alle righe della strada. Poi non so come, pensavo di avere le visioni, si faceva era tutto grigio chiaro, e a stento si capiva dove finiva la strada ed iniziavano le nuvole.
Infine negli ultimi chilometri, dove si entra nella boscaglia, e la strada era quindi molto sporca, foglie e detriti vari, quindi pericolosa, se poi ci mettiamo che la sensibilità delle mani è diminuita molto per il freddo.
Alla fine, non so come, arrivo in fondo, stremato, e mi fermo qualche minuto nel breve tunnel ai piedi della salita, per rigenerarmi e soprattutto per riprendere sensibilità nelle mani.
In conclusione mi viene da dire che la discesa è stata molto più impegnativa e non passava veramente più: il km 0 sembrava un miraggio…

Per fortuna durante gli ultimi 20km di ritorno, verso l’auto, smette di piovere, e ho pure un leggero venticello a favore. Ciò mi permette di mantenere una velocità di crociera intorno ai 40orari, e chiudere in bellezza una intensa mattina di ciclismo, quasi da Leggenda (per questo ci voleva la neve…)


Dati tecnici:

Passo San Marco: 1992mslm

Lunghezza: 26,2 (da pizza san'antonio)

Dislivello: 1752m

Pendenza Media: 6,5%


Altimetria:




Giro del Centro Lago: Colma di Sormano e Ghisallo

[Tremezzo, 05.luglio.2008] Dopo una breve ma sempre affascinante attraversata del Lago in traghetto, il giro odierno parte ufficialmente da Bellagio, alle ore 8.00, in direzione Nesso. Pedalare sulle sponde del lago alla mattina presto è sempre molto intrigante. Ovviamente andatura molto tranquilla.
Al bivio di Nesso, dopo 13km, inizia la prima ascesa della giornata: Colma di Sormano [Km. 13,1 - Dislivello: m.855 - Pendenza Media: 6,53%]. La prendo abbastanza deciso, anche se mi aspettano altre salite, perché vorrei migliorarmi, e scendere sotto il muro dei 50’. Essendo ancora mattina presto, si sta bene, e ciò aiuta a tenere alto il ritmo. Anche le pendenze, non eccessive, tranne in alcuni brevi punti, permettono di mantenere una pedalata agile e veloce. L’unico momento di difficoltà lo si incontra all’altezza di Zelbio, dove le pendenze superano il 9%.
Dopo il Pian del Tivano, dove la strada spiana x un chilometro circa, si devono fare ancora i conti con un chilometro e mezzo ancora difficili, con pendenze intorno al 9%. Negli ultimi 500m mi rendo conto che il mio obbiettivo è fattibile, ma devo alzarmi sui pedali, e fare un bell’allungo: alla fine chiudo in 49’50” [Obiettivo raggiunto!]
Scendo quindi con tranquillità, verso Canzo, dove ho appuntamento con altri ciclisti: Gabriele, Gabriele ed Andrea, l’ospite piacentino che vuole affrontare il Ghisallo. Scendiamo insieme verso Onno ed affrontiamo con relativa calma il tratto di saliscendi fino a Regatola di Bellagio dove iniza il Ghisallo [Km. 8,8 dal bv - Dislivello: m.485 - Pendenza Media: 5,51%].
Si sa che la parte difficile di questa salita sono i primi 4km (dal bivio), quindi, non sentendo la gamba al meglio, preferisco prenderla con il mio passo, ed evitare di seguire i due Gabriele, con i quali mi ricongiungo poi sul tratto pianeggiante e verifichiamo che Andrea non sbagli strada al bivio che porta verso il S.Primo. Quindi, dopo la leggera discesa verso Civenna, iniziano gli ultimo 8 tornanti che portano alla Madonna del Ghisallo: 1,5km con pendenze sopra il 9%.
In cima al Ghisallo una breve sosta, così Andrea a modo di farsi un giretto nella chiesetta, con le reliquie del cicilismo. Merita proprio di essere visitata, ed ogni tanto mi piace anche a me farci un giro… Magari a settembre, con un po’ di calma, farò un giro anche al museo, che hanno aperto da poco… Scendiamo assieme fino a Maglio.
Poi qui le nostre strade si dividono: loro proseguiranno verso Milano, Io, mi cimento nella terza ascesa della giornata: ancora Colma di Sormano, ma dal versante più facile, evitando il Muro di Sormano (che ho fatto la settimana scorsa, ed non ho assolutamente voglia di rifare!). Ora fa caldo, è quasi mezzogiorno, ed il sole picchia per benino. Salgo regolare, tanto non è una slita difficile: 9,5km con pendenze intorno al 6-8% costanti [Pendenza Media: 6,65%, - Dislivello: 496] .
Arrivato in cima, mi ributto subito in discesa, verso Nesso, da dove mi dirigo verso Bellagio, per riprendere il traghetto.
Gran bella giornata, bella compagnia e bel giro: 108km per 2400m di dislivello, faccio i complimenti ai Gabriele che filano che è un piacere in salita, ed ad Andrea, che ho rivisto con piacere, e ho notato dei grossi miglioramenti rispetto l’anno scorso. Prossimo appuntamento Giro Dolomiti!
Approfittando che mia figlia e sorella mi aspettavano al parco di Tramezzo, mi sono concesso anche il lusso di un bel bagno rinfrescante nel lago. Così è stato facile affrontare l’ultimo chilometro di salita verso casa bello fresco…
Le Salite: