"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

lunedì 9 agosto 2010

Giro Dolomiti 2010


...Eccomi! Scrivo dalla tranquilla riviera romagnola.
Innanzi tutto chiedo scusal per il silenzio di questi giorni, in cui mi sono totalmente estraniato, e tutto è divenuto secondario. Così è il Giro delle Dolomiti. Arrivi dallo stress quotidiano, e ti ritrovi catapultato in un'altra dimensione, di festa, di relax, che piano piano ti prende totalmente e che neanche la fatica, il caldo o l'acqua e il freddo riescono a scalfire.
Quest'anno, ho saggiamente programmato una settimana di decompressione al mare, ed evitare di rientrare subito nel tran tran quotidiano; un vero schiaffo ritrovarsi in ufficio il lunedì successivo, quando ancora nel cuore, nella mente e negli occhi, si hanno le cime frastagliate dolomitiche, immense distese verdi di filari di viti e meli, i centinai di compagni di avventura di circa 600km di strada percorsa insieme, le maglie gialle dei volontari dell'organizzazione del giro...
Anche in questa edizione ho conosciuto persone nuove. É diverso dalle GF tradizionali, dove appena si riesce a salutare e scambiare due battute veloce. Qui invece si può chiaccherare tranquillamente, e trascorrere piacevoli ore con chi si instaura in bel feeling.
Ma non è solo festa, e relax, c'è anche una forte e neanche tanto velata atmosfera agonistica, un nervosismo antecedente al tratto cronometrato appena percepibile, ma esistente. Ad esclusione della prima tappa, in questa fase sono sempre rimasto davanti, dietro la macchina apripista, fianco a fianco con i più forti. Bellissimo.
L'ho definito il “Giro delle Motivazioni Nascoste” e non solo da un punto di vista ciclistico. Come anticipato nei post precedenti, ero giunto qui con la semplice intenzione di fare km e dislivello, in vista di un settembre scoppiettante. Inizialmente solo pochi intimi sapevano del mio obiettivo, di provare ad entrare nei 100, perché non sapevo come effettivamente stavo, ed il è veramente alto, e non è facile. Potevo confidare solo nella mia attitudine alla tenuta a più giorni.
E difatti, dopo la prima tappa, pensavo fosse difficile raggiungerlo. Sui 19km del Giovo, ero salito forte, ma regolare, evitando fuorisoglia. Finisco 154° a 4' dal centesimo. Non mi scompongo, e il giorno successivo sul Duran, decido di forzare. La salita si addice alle mie caratteristiche e nel tratto centrale mi esalto, e riesco a salire a modo mio: forti progressioni altenrate momenti di recupero. Va decisamente meglio, 114° di giornata, scalo alla 132 generale ma sempre a 4' dal centesimo.
Il primo grosso scossone in classifica lo do sul Gardeccia (bellissimo contesto). Sono solo 6km ma duri da fare in apnea. La prendo a cannone, recupero nel tratto centrale, e riprendo forte gli ultimi 3km. Solo una leggera e comprensibile flessione negli ultimi 500m. Finisco 85°, e passo alla 118° in generale a soli 2' 40” dal centesimo. Ora ci credo ed il meteo fa il resto.
Cancellato il tappone del Sellaronda, si ripiega sulla salita verso Meltina, un'altra salita che mi si addice. Fatico un po' nei primi 5km, la prendiamo da freddi, poi però nei successivi 4,5km, sotto il diluvio, riesco ad alzare il ritmo ed mettere insieme un bel po' di progressioni: 106° di giornata, ma sarei 92° senza i colleghi del minigiro.
Il giorno dello Stelvio, non ho idea di come sono messo in generale, e la salita, causa neve, termina 7km prima, cambiando totalmente l'approccio. Si partirà a tutta, sperando ti tenere fino alla fine. E così sarà, almeno per me. Finisco 91° ed anche senza vedere la classifica generale aggiornata, ho la sensazione di essere nei 100. Questa sensazione verrà poi confermata al rientro della 6a tappa: un incredibile 93°!
Ovviamente sono molto molto contento di questo risultato. Sopratutto perchè non mi sono assolutamente preparato...
Anche questa volta torno a casa con un mare di belissimi ricordi, di sensazioni, di posti e di belle persone  con cui ho avuto la fortuna di condividere questa esperienza. Un grazie sincero a tutte le persone che mi hanno sopportato in questi giorni, e l'augurio di poter incrociare le proprie ruote sulle salite più belle del Mondo.
Per concludere: non so ancora quando, ma certamente tornerò.
La mia mente ciclistica sta già pensando a mitiche, lontane montagne selvagge, tra la francia e spagna...

3 commenti:

Babo ha detto...

complimenti campione! anche il cassinis team ha apprezzato la tua compagnia. E mentre noi siamo ancora tutti frastornati da questo violento ritorno nella città, tu te la spassi a mangiar piadine...
Pare però che Milano abbia avuto pietà di noi e ci ha accolti con clima quasi mite e soprattutto deserto di auto! Insomma si può pedalare.
In attesa del report della gf gaul :) ti saluto.

Barbara

Marco ha detto...

Bella esperienza...chissà prima o poi.
Complimenti per essere entrato nei 100.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Lele,
Complimenti!
Penso di averti immortalato in un breve filamato che ho fatto sulla prima rampa del Gardeccia (avevi la maglia ciclamino della Pantani?!?). Se eri tu andavi veramente forte.
Alla fine non sono salita in bici sul Gardeccia il giorno che passava il giro (eravate in troppi) però ci sono salita qualche giorno dopo ... mi mancava quella salita ;-)

Cristina