"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

mercoledì 23 maggio 2012

Nove Rintocchi per Nove Colli



Negli ultimi 11 mesi ho pedalato pochissimo, ben 5000km cicloturistici, e l’ultima gara, vera, è quella del 26 giugno 2012, la GF Giordana.

E’ la quinta volta che mi presento al via della Nove Colli, non ci sono obiettivi di tempo, ma solo delle enormi incognite, dovute ad un preparazione inesistente. E il conto mi verrà servito immediatamente, salatissimo.

Al via ll gruppo di testa quest’anno è lanciatissimo, nonostante i miei 50km/h vengo pian piano sfilato, e dopo venti km mi stacco per poi essere raggiunto da un secondo molto più lento.
Quindi le prime tre salite e discese, Bertinoro/Polenta, Pieve di Rivoschio e Ciola, nelle quali prendo paga, ovunque, indipendentemente si tratti di pianura, salita e discesa, senza mai riuscire a reagire. Testa e gambe sono altrove, medito anche di fermarmi per porre fine a questo “scempio”.

A Mercato Saraceno, inizia il Barbotto. Sulle prime rampe sento i rintocchi del campanile che scandiscono lentamente l’ora. Inconscamente li conto: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, Nove e silenzio... un avvenimento apparentemente normale, che si trasforma in chiave di svolta: “Cavolo, non sto andando poi così male!” mi dico. Butto giù due denti e inizio una nuova Nove Colli.

E’ una Nove Colli bagnata per molti, ma non per me, che pedalo al fresco e asciutto.

Sui Montetiffi e Perticara, notoriamente impossibili dal caldo, diventano divertenti, con le loro acide rampe.

Quindi Pugliano, Siepi e Gorolo, regolari per amministrare energie e gambe. In discesa sono sempre cauto, non serve nulla rischiare sulle strade bagnate (per ulteriori dettagli chiedere ai fenomeni che misurano l’asfalto sotto ai miei occhi).

Infine gli ultimi 20km pianeggianti, solitamente infiniti e faticosi, stavolta sono velocissimi e facili. Tengo tranquillamente le prime posizioni di un gruppo che viaggia spedito, e mi ritrovo pure a disputare la volata.

Il tempo alla fine è relativo, l’importante era almeno arrivare. E posso dire di essere arrivato bene, visto da come ero partito.

Nonostante mi sento più adatto a gare come Pantani, Coppi, C. Gaul..., la Nove Colli ha sempre avuto su di me ha un fascino particolare, a cui facci fatica sottrarmi. In cinque hanni mi ha sempre messo in difficoltà, mettendo a nudo molti difetti ciclistici, e inesperienza. La voglia di tornare c'è. La voglia di abbattere sto tabù delle 7h anche. L’incongnità è quando ciò accadrà.

Il Fenomeno Alberto (6h 39' nel lungo) ed Io

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bravo Lele!
Emanuele Chiesa

Marco ha detto...

Dai che il prossimo anno lo fai sotto le 7h.
E' stato un vero piacere conoscerti.
Ciaoooo

Andrea ha detto...

Cosa ti avevo detto :-) ?
Andrea bart651838