Ecco un bel giro da fare! Stupendo, fatto ad inizio Agosto 2007, subito dopo il Giro delle Dolomiti, in solitaria.
Una bellissima giornata, nonostante me ne sono capitate di tutti i colori, ho perso portafoglio con i biglietti del treno e sono pure caduto, ma che grazie a due ragazzi piemontesi, Stefano e Isacco conosciuti in cima all’Iseran, sono potuto ritornare a casa sano e salvo.
Raggiunto Susa col treno, da Milano, un viaggio allucinante, scomodo, in italia non viene proprio sfruttato in questo senso il turismo ciclistico…
Ma veniamo al giro, che come itinerario è abbastanza facile da seguire: da Susa si prende la strada verso il Mont Cenisi. Si sale da subito, anche se le pendenze, ad eccezione di alcuni brevi tratti, sono accessibili. La prima parte, fino alla ex dogana Italo Francese è noiosa e abbastanza trafficata. L’unico diversivo è lo stupendo ghiacciaio che si trova sulla destra. Dopo circa 17km si incontra finalmente la ex dogana, e il paesaggio magicamente cambia. C’è anche un tratto di un chilometro pianeggiante, prima di salire per “scavalcare la diga”. La salita vera e propria termina alla Pyrmaide du Mont Cenis, al 25° km; dopodiché si costeggia il lago per alcuni km, fino a giungere al cartello del Col du Mont Cenis.
Quindi si può scendere verso Lanslebourg o tagliare leggermente seguendo Lanslevillard, dove mi fermai per gustarmi un ottimo sandwiches.
Ben 17km dividono Lanslevillard e Bonneval sur Arc: i primi 4, fino a la Madeleine di salita, poi si attraversa una splendida vallata, quasi incontaminata, il cui unico neo è che è abbastanza ventilata. L’abitato di Bonneval sur Arc è piccolo e sbagliare strada è impossibile: dopo il lungo rettilineo, tornante a sx, con tanto di fontanella (ottima per riempire le borracce) ed inizia la scalata al Col de L’Iseran! In tredici chilometri si passa dai 1787m ai 2764m di uno dei passi più alti d’Europa.
La salita irregolare, l’asfalto ruvido francese, ed il caldo asfissiante, rendono la ascesa veramente tosta. A circa metà salita si entra in una valletta, da cui si può “godere” della vista della strada, in alto, che si arrampica nella roccia, e ti domandi “ma come cavolo faccio ad arrivare lassu?”. La risposta non tarda arrivare: tornate verso destra, e ti trovi da affrontare un rampone “nascosto” sopra al 10% (me lo ricordo come se fosse ieri..)
Avendo nevicato due giorni prima sopra i 2000m (tra l’altro quando ero sullo Stelvio), gli ultimi km hanno offerto un panorama particolare, il che non era male, visto che la stanchezza.
La cima ci attende dopo una curva verso destra, quindi la si vede solo all’ultimo momento. Ovviamente c’è la meritata sosta per qualche foto ed ammirare il panorama. Qui conosco Isacco e Stefano, che poi si riveleranno miei salvatori. Se non ricordo male i due erano partiti da Aosta, scalato il san Bernardino ed erano giunti sull’Iseran dall’altro versante, e come me (che ritornavo da dove ero venuto), erano diretti verso Susa; un altro bel giro, insomma.
Quindi siamo ripartiti insieme, e ci siamo aiutati nella ventosa vallata. Nelle mie intenzioni, la scalata al Mont Cenis sarebbe dovuta iniziare a Lanslebourg. Ma a causa degli inconvenienti portafoglio & caduta, di cui accennavo all’inizio, ho dovuto tagliare ancora da Lanslevillard.
Cmq da questo versante, la salita al Mont Cenis è più corta, e abbordabile. Mentre divertente, veloce ed infinito poi è il lungo discesone finale verso Susa, dove “attendeva il treno per il rientro a Milano”
In sostanza sono uscito di casa intorno alle 5 di mattina e sono rientrato verso mezzanotte, una mazzata, ma ne è valsa veramente la pena.
In Totale il giro Susa – Iseran – Susa misura 142km (più di 50 solo di salita!) e l’ho percorso in 7h.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Nessun commento:
Posta un commento