I ciclisti sono lacrime,
lacrime della strada,
lacrime al contrario,
costrette a non cadere ma solo a scivolare.
I ciclisti sono statue,
statue di sabbia,
di voglia di partire,
per poi barattare tutto con la voglia di tornare.
I ciclisti sono silenzi,
silenzi di noia,
di voglia di cambiare,
e cercare il nuovo in un movimento sempre uguale.
I ciclisti sono segni di biro,
scarabocchi di sangue,
di polpacci squadrati,
motori di carne che muove il metallo,
macchie di vita da un finestrino.
I ciclisti sono polvere,
polvere di sale,
di ferro e di salita,
di forza che è finita, di livore sui pedali.
da http://www.bikeride.it/
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