“The moment to live and the moment to die” recita una delle quattro songs che mi accompagnano in questa cronometro in salita, in un loop continuo, dall’inizio alla fine, fino alla riga bianca, senza un attimo di pausa.
Si parte uno alla volta, quindi
è una lotta contro la strada, contro la forza di gravità ma soprattutto contro
te stesso. Gli avversari arrivano dopo.
La Val Canobbina in verità
non è una salita dura, anzi. Ci sono molti tratti pedalabili, ma tutto cambia quando
hai a che fare il cronometro, e devi sempre spingere al massimo, spesso usando
il 50. Il che potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, quando poi ti trovi
davanti un rampone al 10%.
Ieri stavo bene, lo sapevo,
ma non pensavo fino a questo punto. Al di la del passo ancora un pò lento,
erano due anni che non provavo certe sensazioni nell’affrontare una salita. Il
cuore è schizzato sopra i 180 ed ha tenuto per 54’ senza fare una piega, “en danseuse”. Le gambe pure e i rilanci
mi venivano facili.
Con me c’era Simone mio
compagno di team. Lui si che è andato veramente forte, è stato sotto i 50’. Complimenti.
“The moment to live and
the moment to die, the moment to fight”.
“The moment to FLY” (dico io...)
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