Ecco
In griglia, parto dalla Blu, non fa molto freddo: il cielo è coperto e per fortuna non piove. Parto pochi minuti dopo lo sparo, meno di quello che mi aspettavo. I primi km come previsto si va a tutta, per evitare il blocco a Bertinoro. Partito con il mio amico, riesco a restare con lui fino a poco prima di attaccare il primo colle, quando “preferisco” rallentare, per non bruciarmi subito. L’ascesa a Bertinoro ed al Polenta finisce senza intoppi. Il tempo se pur minaccioso per ora ci grazia. Anche sul secondo colle tutto a posto, e scollino in poco piu di 2h, come da tabella. Dopo la discesa si attacca subito Ciola, anche questa fatta con un buon ritmo, e senza troppi patemi. Nonostante il cielo sia coperto c’è molta umidità, e qui forse faccio il primo errore: scendo a Mercato Saraceno senza mettermi la mantellina.
Da qui inizia subito il 4° colle: il Barbotto. Bellissimo, soprattutto nella seconda parte, dove le pendenze si fanno interessanti, e la gente ai bordi mi Incita (avevo la maglia rosa della Pantani, eheh). Nel frattempo è uscito anche il sole, e nonostante sia ancora mattina presto il caldo si fa già sentire. Scollino senza particolari difficoltà, ma avverto una certa pesantezza di allo stomaco. Infatti nel tratto di saliscendi, prima di scendere verso Ponte Uso, comincio a notare un’inaspettato calo di rendimento. Dico inaspettato, visto che sono passati solo 90km, e non mi sembrava di essere andato a tutta. Infatti anche nel tratto per Monte Tiffi, faccio fatica e non riesco a tenere le ruote degli altri.
Sulla saltia verso Monte Tiffi, la crisi aumenta. Non riesco proproi a tenere il mio ritmo naturale, il caldo, ed il pensiero di quello che devo ancora affrontare amplificano la crisi: mi mancano ancora 4 colli e 100km! Ovviamente anche l’ascesa a Perticara è diventa un calvario. Tra l’altro non riesco neanche ad alimentarmi, solo a bere, e la cosa mi preoccupa un pò.
In qualche modo arrivo all’inizio del settimo colle: Madonna di Pugliano. Nel frattempo il cielo si è coperto di nuovo, e poco dopo inizia a diluviare. Nonostante mi sentissi meglio per il “fresco” la gamba ancora non vuole girare. Particamente alla fine della salita mi supera il mio amico! Ha forato 2 volte! Che iella! Mi spiace so cosa vuol dire. Mi guarda e gli faccio segno che non ne ho segno e di andare. Lui invece mi urla di non mollare e mi aspetta al ristoro. Qui mi da una pacca di incoraggiamento ed iniziamo la discesa sotto il diluvio. finalmente riesco a mangiare!
La discesa la affrontiamo con calma, fa un freddo cane, sogno una doccia calda! Finiamo la discesa e ci dirigiamo verso l’ottavo colle: incredibilmente, pedalo a 40 all’ora! Quindi sulle ali dell’entusiasmo, inizio la salita verso il passo delle Siepi, a tutta! Me la sciroppo senza neanche accorgermene, a quasi 20 orari. Stacco tutti, ne prendo altri, il mio amico è a ruota, ma fa fatica, e mi urla di rallentare. Io non ci penso neanche. Scolliniamo insieme. A fine discesa si forma un bel gruppetto di una decina di unità, e ce la viaggiamo allegramente verso il nono colle. Il ritmo è alto ma tengo tranquillamente.
Svoltiamo a sinistra, ed inizia l’ultimo colle, coi crampi in entrambe le gambe. Cerco di ignorarli, alleggerisco ulteriormente il rapporto, e dopo qualche centinaia di metri passano. Nel frattempo ho già preso il largo dal gruppo. E per la prima stacco il mio amico. E’ più forte di me, non e non ci ero mai riuscito prima. Alla cima gli ho dato una decina di secondi quindi l’ho aspetto, e ci dirigiamo verso Borghi.
La gamba, gira ancora, bene, anzi benissimo! Purtroppo dopo l’abitato, in una curva cado. Per fortuna, una scivolata senza danni. Riparto subito. Chiaramente, mi ritorna un po’ di paura, ed affronto il resto della discesa con cautela. Una volta finita mi ritrovo in un bel groppone, ma visto la recente caduta, la strada scivolosa, le continue rotonde, preferisco farmi sfilare. Alla fine arrivo dopo circa 3 minuti, sintomo che la gamba c’è.
Al traguardo chiudo emozionato, in 7h
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