Tourettes Sur Loup |
Ore Sette del mattino, salutata la compagnia CASSINIS, inizio
il riscaldamento tra Tourettes Sur Loup e Vence sotto un bellissimo sole, il
migliore augurio che si potesse ricevere dal cielo. Sono mesi che preparo “segretamente” questo evento, preferendola
alle ormai "sorpassate" Nove Colli e Giordana/Pantani. Le sensazioni sono molto
positive, non vedo l'ora di iniziare.
L’atomsfera che si respira qui è lontana da stress, luogo, persone,
atleti, trasmettono tranquillità, l'ideale.
Ore Sette e quarantacinque, mi infilo nelle prime posizioni della “griglia”, proprio a pochissimi minuti dalla partenza, fissata alle ore 8.00.
Visto il profilo altimetrico la tattica di gara, è stata
facile da decidere: pronti via c’è il Col de Vence, 10km di salita, da fare a
tutta, senza troppi calcoli, poi cercare di mantenere la posizione fino al
Col de Bleine, dopo 40km, per un finale tutto da scoprire.
E così è stato. Dopo un Col de Vence fantastico, 32’ 06” ben
45” in meno rispetto al 2011 (sfiorati i 1200 di VAM), è stata veramente dura
mantenere il gruppo acquisito: sui 18km di salita che da point du Loup porta al
Col de Bleine (intervallati da un bel tratto in falsopiano) perdo contatto diverse
volte, in cima scollino (26°) con un leggero distacco, quindi ho il mio bel da fare in discesa per
rientrare. Ce la farò proprio in fondo.
Arriva quindi il meritato “riposo” che dura una
ventina di chilometri. Siamo una decina, e nonostante non sia dello stesso
livello dei miei compagni di viaggio qualche cambio lo do, senza esagerare.
Svolta a destra e si attacca il Col de Bas, salitella di meno
di 2km che fa un macello incredibile: pronti via uno parte a cannone per poi
piantarsi dopo 200mt, il tanto che basta per scaldare gli animi. Vanno via in quattro-cinque,
provo a tenere ma con scarso successo. La gamba comincia a dar segni di
cedimento, si fa per dire, visto che salgo a 1245di vam (Strava Docet). Dopo un altro dispendioso inseguimento, inizia il Col de Cornille (2.7km a 1145mt di VAM) dove mi trovo costretto
ad alzare definitivamente bandiera bianca. Questi non calano io non li tengo più.
Scollinato, capisco che è il momento di gestire definitivamente la
posizione, qualche crampo inizia a farsi
sentire nel tratto che porta all’inizio del Col de Castellas, dove mollo proprio
e salgo pianino, sacrificando qualche posizione, per cercare di conservare la gamba in vista dell’ultima salita verso Coursegoule (in pratica lato nord Col de Vence).
Su questa ho la fortuna di acquisire un “gregario”
occasionale fuori corsa, che prima mi fa una buona andatura sulla seconda metà
della salita, poi si esibisce in una gran sparata oltre i 40 orari, nei 6km di
falsopiano che portano verso il definitivo scollinamento del Col de Vence,
facendomi rientrare su alcuni che mi avevano passato in precedenza. Fantastico.
Dopo una veloce picchiata verso Vence, dove cerco di guadagnare secondi preziosi sui diretti avversasi, ecco che negli ultimi 2,5 km sempre
in falsopiano verso l'arrivo, vengo ancora assalito da crampi che mi impediscono di lottare e perdo tre posizioni.
Chiudo con grande soddisfazione i 134km per 2830mt in 4h 26’ ufficiali (poco più di 30 di media), classificandomi
22° assoluto.
Ci tenevo molto a questa gara, il vero obiettivo ciclistico di questa primavera, preferita come detto all'inizio del racconto ad altre più popolari. Ci tenevo a fare bene, per il CASSINS, il suo/nostro Presidente, e ovviamente anche per me. Da troppo tempo non affrontavo una corsa con questa bella vena agonistica.
Ci tenevo molto a questa gara, il vero obiettivo ciclistico di questa primavera, preferita come detto all'inizio del racconto ad altre più popolari. Ci tenevo a fare bene, per il CASSINS, il suo/nostro Presidente, e ovviamente anche per me. Da troppo tempo non affrontavo una corsa con questa bella vena agonistica.
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