A volte ci vuole qualche giorno per arrivare a comprendere la reale dimensione di ciò che è stato compiuto e se mi giro indietro e riguardo a come ero messo solo due mesi fa, rasenta l'impresa. Allo stesso tempo ci si rende conto, che senza una Squadra, un Gruppo, non sarebbe stato possibile esserci. Grazie Ragazzi!
Nei primi venti minuti di trasferimento verso il km 0, ho
mentalmente ripassato tutto il percorso degli ultimi 270 giorni, dall'incidente
alla Liegi. Duecentosettanta, proprio come la lunghezza del percorso ufficiale
della Liegi epurata dei vari trasferimenti. A volte i numeri sembrano aver
voglia di giocare. E anche io ho voglia di giocare.
La Liegi inizia sorniona, tra saliscendi accessibili che
invitano a spingere. Non bisogna lasciarsi cadere in tentazione, può essere
fatale. Non è una GF normale, è una classica dei pro, “la doyenne”, quindi il bello ed il duro è piazzato nell’ultimo
terzo del percorso, infatti otto delle dieci côtes sono tutte li, pronte ad
annientarti, a toglierti le ultime energie rimaste, per vedere se sei in grado
di arrivare sino alla fine incolume.
Il meteo, per fortuna è in buona, non c’è il sole, ma
nemmeno la pioggia. Certo guardare il cielo faceva venire voglia di tirare e
arrivare il prima possibile, prima che si scateni l’inferno, ma non accadrà.
Merçi beaucoup!
Le Côtes: come direbbe un mio compagno di avventura, in
belgio non si usa salire dolcemente a zig zag verso la cima di una collina, si
prende la via più breve possibile. Per cui ecco che i 12/15/17/20 percento di
pendenza si sprecano. Delle rasioate alle gambe.
La più famosa La Redoute, breve ed intensa. A dire il vero
non è la più difficile, ma qui si respira un’aria particolare. Non è un caso
che ci sono camper piazzati in prima fila già dal venerdì, li ho visti con i
miei occhi, non ci potevo credere. Questo è il ciclismo, non lo scopro oggi.
Quindi dopo una giornata spesa a girovagare tra le
verdissime infinite Ardenne, ecco che, dopo la penultima Côte de la Roche aux
Faucons, lentamente ci si immerge nella periferia di Liegi, per andare ad
attaccare, prima l’ultima durissima Côte St.Nicolas poi l’arrivo ad Ans, in
salita ovviamente.
Ce l’abbiamo fatta tutti e quattro.
Dieci Ore e mezzo di bici, 280km e 4 mila metri dislivello.
2 commenti:
Complimenti Lele!!
Grazie! :D
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