Passo Manghen 2014 |
Sono le venti e quindici
del ventiquattro giugno e ne sono da subito consapevole, mentre incredulo,
tengo la gamba destra tra le mani sotto il diluvio, dopo questa improvvisa ed
inaspettata caduta.
L’attimo fatale è
scatenato dal classico nuvolone di fantozzi ed dal suo simpatico scroscio di
acqua che ha reso viscido l’asfalto. Ero a un chilometro e mezzo da casa. Ci
arriverò domani, esattamente tre settimane dopo. Calcolate voi la media oraria,
se ci riuscite. :D
Questo l’esito: frattura
del femore, all’altezza della testa.
Usando termini
calcistici, è un “uno-due micidiale”: Piatto tibiale e Femore in meno di un
anno, alla stessa gamba. Undici viti e una placca la ferraglia che tiene
insieme il tutto.
Niente panico,
niente isterismi. Solo pazienza, cure e coccole per questa gamba destra, che
tante soddisfazioni mi ha regalato in passato.
Si sa i ciclisti
siamo abituati a cadere e rialzarsi prontamente.
Succederà anche
stavolta.
Semplicemente la
bici, in modalità KOtM, per un po’ va in standby.
3 commenti:
Se la bici va in standby è il momento di scrivere, per raccontare questa avventura ma anche per mettere in fila tutte le altre. Da una certa distanza le cose si vedono meglio...
Assolutamente, si! ;-)
Porca Trota... :(
Mi dispiace quando un biker si fa male
Io e la bdc quando piove non andiamo molto d'accordo e salgo in mtb..
Buona convalescenza !
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