Negli ultimi 11
mesi ho pedalato pochissimo, ben 5000km cicloturistici, e l’ultima gara, vera,
è quella del 26 giugno 2012, la GF Giordana.
E’ la quinta
volta che mi presento al via della Nove Colli, non ci sono obiettivi di tempo,
ma solo delle enormi incognite, dovute ad un preparazione inesistente. E il
conto mi verrà servito immediatamente, salatissimo.
Al via ll gruppo
di testa quest’anno è lanciatissimo, nonostante i miei 50km/h vengo pian
piano sfilato, e
dopo venti km mi stacco per poi essere raggiunto da un secondo molto più lento.
Quindi le prime
tre salite e discese, Bertinoro/Polenta, Pieve di Rivoschio e Ciola, nelle
quali prendo paga, ovunque, indipendentemente si tratti di pianura, salita e
discesa, senza mai riuscire a reagire. Testa e gambe sono altrove, medito anche
di fermarmi per porre fine a questo “scempio”.
A Mercato
Saraceno, inizia il Barbotto. Sulle prime rampe sento i rintocchi del campanile
che scandiscono lentamente l’ora. Inconscamente li conto: uno, due, tre,
quattro, cinque, sei, sette, otto, Nove e silenzio... un avvenimento apparentemente
normale, che si trasforma in chiave di svolta: “Cavolo, non sto andando poi
così male!” mi dico. Butto giù due denti e inizio una nuova Nove Colli.
E’ una Nove Colli
bagnata per molti, ma non per me, che pedalo al fresco e asciutto.
Sui Montetiffi e
Perticara, notoriamente impossibili dal caldo, diventano divertenti, con le
loro acide rampe.
Quindi Pugliano,
Siepi e Gorolo, regolari per amministrare energie e gambe. In discesa sono
sempre cauto, non serve nulla rischiare sulle strade bagnate (per ulteriori
dettagli chiedere ai fenomeni che misurano l’asfalto sotto ai miei occhi).
Infine gli ultimi
20km pianeggianti, solitamente infiniti e faticosi, stavolta sono velocissimi e facili.
Tengo tranquillamente le prime posizioni di un gruppo che viaggia spedito, e mi
ritrovo pure a disputare la volata.
Il tempo alla
fine è relativo, l’importante era almeno arrivare. E posso dire di essere
arrivato bene, visto da come ero partito.
Nonostante mi
sento più adatto a gare come Pantani, Coppi, C. Gaul..., la Nove Colli ha sempre
avuto su di me ha un fascino particolare, a cui facci fatica sottrarmi. In
cinque hanni mi ha sempre messo in difficoltà, mettendo a nudo molti difetti
ciclistici, e inesperienza. La voglia di tornare c'è. La voglia di abbattere sto tabù delle 7h
anche. L’incongnità è quando ciò accadrà.
Il Fenomeno Alberto (6h 39' nel lungo) ed Io
3 commenti:
bravo Lele!
Emanuele Chiesa
Dai che il prossimo anno lo fai sotto le 7h.
E' stato un vero piacere conoscerti.
Ciaoooo
Cosa ti avevo detto :-) ?
Andrea bart651838
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