"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

venerdì 30 maggio 2014

Dynamo Bike Challenge


Lo scopo benefico di questa manifestazione ciclistica, www.dynamocamp.org, è il motivo numero uno che mi ha portato in toscana. A seguire, quello del gruppo, il CASSINIS, una certezza; infine quello personale: da qualche parte dovevo pur ricominciare e qui le condizioni mi sembravano ideali, lontano dalle più blasonate gf, pochi ma buoni. Posso già dire che è stata un’ottima scelta, in tutto.

La prima tappa: Lucca-Limestre

Si inizia con un suggestivo giro sulle mura della città, mentre lo start ufficiale viene dato quando la città è definitivamente alle spalle: si entra in un’altra dimensione, c’è solo la strada, le sue curve, le sue buche, e le ruote degli altri. Dal via ufficiale ai piedi della salita finale ci sono un centinaio di km di pianura interrotti solo da uno zampellotto dopo una decina di km. Uno zampellotto qualsiasi, che oggi si trasforma in giudice implacabile, il confine tra il bene ed il male. So di averlo fatto, ricordo il primo attacco dei big sulla prima rampa, poi il buio, per ritrovarmi a fine discesa ancora nel gruppo di testa insieme ad un’altra trentina di “colleghi” ed Alberto e Giuse. Test passato.
Ci metto un po’ a riprendere fiato, ma poi devo “solo” gestire fine ai meno venti. “Ma chi te lo fa fare?” direbbe Giacomo Pellizzari, il mio compagno che ha scritto il libro. Non lo so, forse la voglia di spingere il proprio fisico verso i propri limiti, e vedere se e per quanto riesce ad andare oltre, per arrivare là dove non si è mai arrivati. E in questo weekend sembrano esserci tutti gli ingredienti per fare questo.
Ai meno venti il gruppo viaggia sempre compatto. In condizioni normali, due terzi potrebbe essere alla mia portata. Ma sono consapevole di non essere in condizioni normali, e forse questo è il bello, e rende il tutto ancor più eccezionale. La strada inizia a salire, in modo alternato ma sempre pedalabile, il ritmo davanti aumenta, progressioni improvvise e rallentamenti, per una decina di km stringo i denti e tengo botta, poi ai meno dieci perdo ancora una volta una decina di metri dal gruppo senza riuscire più a rientrare: e meno male che sto salendo ben oltre i 20km/h.
Poco male, continuo con il mio ritmo, cercando di tenerlo alto, per evitare che qualcuno da dietro possa rientrare. Ci riesce una donna, la vedo dietro che recupera quasi come se niente fosse, si accoda, forse potrebbe anche staccarmi, non lo fa, preferisce stare a ruota, arriveremo insieme. Solo più tardi scoprirò che è una certa Rachel Neylan, medaglia d’argento a campionati del mondo femminili del 2012(!). Devo aggiungere altro? Si, mi poteva staccare.

Termino 17° assoluto e 4° di categoria.

Seconda Tappa: Limestre – Limestre
Una speciale anello in mezzo alle montagne, 80km di salite e discese, la pianura è inesistente, la “mia” giornata insomma.
Nessun calcolo, nessuna inibizione, nessuna certezza. Anzi si, la certezza di andare sempre a tutta, solo le discese con la giusta cautela. I primi li tengo fino all’inizio della seconda salita, poi inizia la solita vecchia gara con se stessi. Di avversari davanti ce ne sono ben pochi e nonostante ciò ogni tanto ne raccatto qualcuno.
Il momento clou è l’ascesa verso l’Abetone, di cui non vedrò la cima, ci fanno girare prima: Il drittone iniziale mi mostra 4 ciclisti che procedono ognuno in solitaria. In condizioni normali mi farei una bella sparata per andare a prenderli. Ora, testa-cuore-gambe mi dicono di procedere con raziocinio, siamo ancora a metà gara, davanti ho 9km di salita per riacciuffarli, e non so quanta benzina c’è ancora. Evito quindi di buttare giù i due denti, mi limito ad inserire l’auricolare, alzare progressivamente il ritmo, e “let the music do the talking…”

Cambiano gli attori, il risultato non cambia o quasi: 17° assoluto e 2° di categoria.


Oggi sono andato “oltre”, sicuramente grazie alla fortuna di essere al posto giusto al momento giusto. 

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