E’ un’edizione speciale, è la tappa italiana del circuito
UCI WORLD TOUR, valida per la fase finale che si svolge sempre qui a settembre.
E’ il mio vero obiettivo ciclistico del 2013.
A pochi attimi della partenza, sono tranquillo e sereno,
tutto ok, so di essermi allenato bene, sono pronto. “Al mio segnale
scatenate...” mi dice una mia amica compagna di team, “...l’inferno!” dico io
sorridendo.
Pettorale alto, duemila e rotti non aiuta, anzi, e ti tocca
inseguire da subito. Non solo, sulla prima salita, Palù di Giovo, il traffico è
veramente alto, impossibile tenere un ritmo regolare. Tra zizzagheggi, rilanci e brusce frenate, provo a
guadagnare più posizioni possibili. La sensazione fisica generale è che non
sia in grande giornata, oggi.
Il lavoro è buono e mi permette di entrare in un gruppo discreto
che mi trasporta ad Aldeno dove inizia il primo Bondone: ascesa al Viote, 20km
di salita. Salta il cardio. Ecco ora che mi serviva veramente. Salgo a
sensazione, e l’impressione che oggi mi manca qualcosa continua. Cavolo.
Scollino dopo un’ora e venti ed in discesa ho il mio bel da
fare per tenere il gruppo che ho davanti: preferisco le discese tecniche,
questa è veloce, bisogna solo lasciare andare la bici, sessanta, settana, ottanta all’ora. Pajura.
Salta pure il sensore di velocità. Ecchecavolo!
Nel tratto di trasferimento verso l’ascesa finale, quando la
strada sale, fatico a tenere il gruppo, bruttissimo segno. Lo perdo sullo definitivamente
strappo verso Ciago. Ma ormai ci siamo, superato Terlago ed un paio di infidi
strappetti, riconosco la rotonda dove attacca la salita. Esco dalla rotonda, e via
a tutta, fregandomene, del caldo, stanchezza, mal di gambe e dei 16km di salita
che mi aspettano.
Per un qualche chilometro tengo bene, riprendo e supero anche
buon a parete dei componenti del gruppo perso in precedenza. Però poi ovviamente
il passo comincia a calare, e non riesco più a rilanciare come vorrei. La
Benzina è finita.
Dopo un’ora ed un quarto, e un ultimo chilometro passato a
lottare con i crampi, arrivo al traguardo stremato.
La mia gara finisce senza lode, senza infamia in 5h 26 real
time, 172° assoluto e 36° di categoria.
Non riesco ad essere soddisfatto, ero consapevole di
poter stare tra le 5h e 5h 15’, tempo
che nella mia testa era l’effettivo spartiacque tra il “paradiso” e “l’inferno”. Il 28° classificato, ultima posizione buona per qualificarsi
(25% di categoria) è arrivato 28° e 5h 18’ in real time.
Purtroppo avevo ragione, niente mondiale.
con Nicolò, Andrea, Roby |
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