"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

mercoledì 10 luglio 2013

Un Giro al Tour: l’Etape du Tour




Secondo weekend di colore Giallo, il colore del sole, che illumina ed irradia ogni cosa trasformandola in positivo, ovviamente.
Annecy, è improvvisamente divenuta l’ombelico del mondo, presa d’assalto da circa quindicimila ciclisti.
L’immenso villaggio, allestito per l’occasione, in riva al lago, un vero parco giochi per gli appassionati.
I Francesi, che già di loro hanno sempre un occhio di riguardo verso il ciclista, indipendetemente dalla sua nazionalità, sono ancora più cordiali e partecipi, “Bon Courage!”
Le strade del percorso di gara, della 20a tappa del Tour del Centenario, che pur non essendo di quelle mitiche, e non offrendo quali chissà scenari o panorami, si accendono di passione al passaggio di ogni concorrente.

Da questo clima di festa, è surreale pedalare la domenica mattina verso la griglia di partenza, silenziosamente, alle prime luci dell’alba, con il lago che assiste pacificamente ai preparativi di migliaia di ciclisti in procinto di prendere parte a questa giornata particolare.

Devo ringraziare Mario, il Presidente, sempre attento a promuovere questi eventi, e che, nell’atto di iscrivermi mi ha assegnato un profilo tale per essere collocato in seconda griglia, dossard 1606, che mi permette di fare una gara vera. A differenza degli altri venti CASSINIS. In pratica un’investitura.

Passo sulla linea di partenza dopo quasi dieci minuti dal primo, cerco da subito di tenere un buon passo senza strafare, sfruttando tutte le scie di treni e trenini possibili. La pianura oggi è solo all’inizio, per neanche dieci km, poi si inizia subito a salire, anche se per i primi 60km non è mai salita vera, è un continuo ubriacante su e giù, in stile appennino.

Affrontiamo la prima salitella, Cote de Puget, intorno alle 7.30 mattina e mi stupisce il numero di persone che ci sono a bordo strada a fare il “tifo”. Molti si fanno prendere dall’entusiasmo e li vedo sfrecciare, nonostante stia salendo con calma alla modesta velocità di corciera intorno i 1100di VAM,restando indifferente a quanto mi accade intorno.

La mia tattica di gara è molto semplice: andare il più deciso e regolare possibile per tutto il percorso, e sparare tutto quello che resta sulla salita finale, l’inedita Montée du Semnoz.

Si trasforma quindi in una infinta attesa, durante la quale sento anche di perdere un pò di concentrazione, concedendomi qualche sosta di troppo. In più le discese le affronto con particolare attenzione, oggi è ancor più importante tornare a casa integri.

E finalmente dopo la lunga attesa, arrivo a Quintal, ed inizia dell’ascesa finale.

L’attacco è semplicemente indimenticabile: cartello -11 all’arrivo, rotonda, prima uscita a destra, tappetino del rilevamento cronometrico, muro all’11-12% e un boato inaspettato del pubblico che ti fa fare i primi 700mt in doppia cifra tutti d’un fiato, adrenalina pura.
La salita misura quasi 11km, ad eccezione di qualche breve punto è molto costante sull’8% con punte spesso sempre in doppia cifra. Non riesco a tenere il passo che vorrei, so che è normale, fortunatamente su tutta la salita c’è sempre qualcuno che ti incoraggia e non ti viene proprio di mollare. Un altro punto adrenalinico è il tornante con un ristoro volante dopo 3,5km, con un’alta concentrazione di pubblico.
Poi anche se sembrano tanti, via via i km si susseguono velocemente, ed ai meno due, butto nei pedali tutto quello che resta fino all’arrivo.

I 10,7km x 900mt della salita di Semnoz li percorro in poco meno di 49’ alla modesta VAM di 1100.
I 127km della tappa in 4:54 ufficiali, 228° assoluto su più di 10.000, e guardando il totale dei tratti cronometrati in salita, sarei intorno la 170° posizione. Molto buono direi.

L’ultimo inaspettato momento da Star, è al rientro al Villaggio ad Annency: passerella finale su tappeto rosso tra gli applausi e medaglia di ricordo.

Da provare, almeno una volta nella vita.









1 commento:

Gab 52s ha detto...

Bravò!!! Deve essere stata proprio una esperienza "diversa" e da provare. Se non fosse per le diecimila persone (sai che alla mia età certe cose mi raffreddano e non poco)e per le acrobazie dell'iscrizione, mi piacerebbe! A presto, così mi racconti dal vivo :-)